Prof. Mauro La Barbera
TEORIA DEGLI INSIEMI
Nel linguaggio
comune la parola insieme è sinonimo di raccolta, aggregato, collezione, classe
ed ecc. Invece, in Matematica non
esiste una definizione d’insieme. Il concetto d’insieme deve essere considerato
un concetto primitivo (o ente fondamentale), ossia un ente (una cosa) di cui si
intuisce il significato ma non si può definire. Pertanto, non si può definire
il concetto d’insieme, ma si può sempre stabilire se un dato oggetto appartiene
o no ad un insieme. Si può stabilire, senza possibilità di equivoci, che un
dato oggetto appartiene ad un insieme se verifica una determinata proprietà che
caratterizza la formazione dell’insieme. Ad esempio, gli oggetti a, e,
i, o, u fanno parte di uno stesso insieme, cioè l’insieme delle vocali
dell’alfabeto italiano, quindi l’essere una vocale è la proprietà che
costituisce l’insieme, cioè è la proprietà caratterizzante dell’insieme. Se si
considera la lettera m si può affermare che non
appartiene all’insieme considerato, perché ovviamente non è una vocale, ma una
consonante. Gli oggetti di un insieme si chiamano elementi e si indicano con le
lettere minuscole dell’alfabeto, mentre gli insiemi si denotano con lettere
maiuscole. Per indicare che un dato elemento appartiene ad un insieme, cioè
verifica la proprietà caratterizzante dell’insieme, si usa il simbolo , mentre si usa il simbolo per dire
che l’elemento non appartiene all’insieme o che non verifica la legge di
formazione dell’insieme.
Se si indica con V
l’insieme
delle vocali dell’alfabeto, allora ha senso scrivere:
ossia a appartiene all’insieme V , ossia m non appartiene all’insieme V,
Rappresentazione di un insieme
v
Rappresentazione grafica (o di Eulero – Venn)
Per rappresentare graficamente gli insiemi, di solito, si utilizzano i
diagrammi di Eulero – Venn, nei quali gli elementi degli insiemi sono racchiusi
dentro linee chiuse (di solito ovali), inoltre, gli oggetti si segnano con un
punto.
Ad esempio, l’insieme V si rappresenta nel seguente modo:
Invece, se si vuole evidenziare che un elemento non appartiene
all’insieme, lo si indica con un punto esterno alla linea chiusa, ad esempio,
nel disegno seguente si mette in luce che la lettera m non appartiene all’insieme V:
v
Rappresentazione estensiva (o tabulare o per
elencazione o analitica)
Nella rappresentazione estensiva gli elementi vengono elencati, racchiusi
fra parentesi graffe e separati da virgole (o da punti e virgole). Inoltre, gli
elementi non devono essere ripetuti e non ha importanza l’ordine con cui sono
scritti, (anche se l’ordine a volte può essere comodo nell’individuare gli
oggetti). Ad esempio, l’insieme V si rappresenta nel seguente modo:
Se si vuole rappresentare l’insieme
F
delle lettere della parola sasso dal punto di
vista tabulare, si ha la seguente scrittura:
Indicando con C l’insieme di tutti i numeri naturali maggiori o
uguali a 2 e minori di 7, la rappresentazione
estensiva è data dalla seguente forma:
v
Rappresentazione intensiva (o sintetica)
Nella rappresentazione intensiva di un insieme si mette in evidenza la
proprietà che caratterizza in modo
oggettivo ed univoco ogni suo elemento, cioè si scrive dentro le parentesi
graffe un generico elemento, di solito denotato con
x, seguito dalla legge di formazione, alla quale soddisfano tutti gli
elementi appartenenti all’insieme.
Ad esempio, l’insieme V si rappresenta sinteticamente nel seguente modo:
/ x
L’insieme C , precedentemente denominato, si rappresenta dal punto di vista intensivo
nel seguente modo:
Insieme vuoto
Un insieme privo di elementi si chiama insieme vuoto, ossia è un insieme per il quale non si riesce a
determinare nessuno oggetto che verifica la proprietà di formazione
dell’insieme stesso. Ad esempio, un insieme vuoto è l’insieme di tutti
i numeri quadrati maggiori di 4 e minori o uguali a 8. Si suole indicare l’insieme vuoto utilizzando indifferentemente i
simboli: Ø oppure .
Insiemi uguali
Si dicono uguali due insiemi che risultano costituiti dagli stessi
elementi. Ad esempio, consideriamo l’insieme
M
dei numeri naturali dispari minori o uguali a 7 e maggiori o uguali a 3, e l’insieme N dei numeri naturali primi maggiori di 2 e
minori di 11.
Rappresentando i due insiemi suddetti dal punto di vista tabulare si
ottiene:
e
I due insiemi, evidentemente, hanno gli stessi elementi, quindi sono
uguali, cioè . Per denotare, invece, che due insiemi sono disuguali si usa il simbolo:
. Ad esempio, l’insieme
A delle lettere della parola vaso e l’insieme B delle lettere della
parola rosa, sono insiemi disuguali, perché
costituiti da elementi distinti, infatti, rappresentandoli dal punto di vista
grafico si ottiene:
Sottoinsieme
Dati due insiemi E ed F, se tutti gli
elementi dell’insieme F appartengono all’insieme E, ma esistono elementi di E che non appartengono ad F si dice che l’insieme F è sottoinsieme (proprio) dell’insieme E. In simboli si scrive: . Ad esempio, siano E l’insieme delle lettere della parola cosa, ed F l’insieme delle lettere
della parola casa. Rappresentando i due insiemi dal
punto di vista estensivo si ottiene:
E’ evidente che tutti gli elementi dell’insieme F sono anche
elementi dell’insieme E, mentre in E esiste un elemento che non appartiene ad
F, ossia . I due insiemi suddetti si
possono rappresentare graficamente nel seguente modo:
Per ogni insieme, non vuoto, si è stabilito che esistono due sottoinsiemi
banali (o impropri), ossia l’insieme stesso e l’insieme
vuoto. Per scrivere che un insieme è contenuto impropriamente in se stesso, si
usa la seguente simbologia: .
La relazione di inclusione impropria (o in senso largo) gode delle
seguenti tre proprietà:
v
Riflessiva: , ossia
A è incluso impropriamente in se stesso.
v
Antisimmetrica:
se A Í B
e
B Í A
v
Transitiva:
, ossia se
A è incluso impropriamente in
B e
B è incluso impropriamente in
C allora
A è incluso impropriamente in
C.
Insieme finito ed insieme infinito
Un insieme si dice finito se è possibile elencare tutti i suoi elementi,
in caso contrario si dice infinito, è ovvio che l’insieme vuoto, ossia
l’insieme privo di elementi, è considerato un insieme finito. Ad esempio, l’insieme di tutti i divisori del numero 10 è un insieme finito, mentre
l’insieme di tutti i multipli di 10 è un insieme infinito.
Insieme delle parti
Si definisce insieme delle parti di un insieme A (non vuoto), l’insieme che ha
per elementi tutti i sottoinsiemi propri ed impropri di A. L’insieme delle parti di
A si può indicare con il
simbolo .
Ad esempio, si vuole determinare l’insieme delle parti dell’insieme A costituito da tutte le lettere della parola dado.
Essendo , i suoi sottoinsiemi propri sono:
Mentre i sottoinsiemi impropri (o banali) di
A sono:
Pertanto, l’insieme delle parti di A è dato:
.
Secondo esempio:
si vuole trovare l’insieme delle parti dell’insieme .
I sottoinsiemi propri di B sono
I sottoinsiemi banali di B sono
Pertanto, l’insieme delle parti di B è dato:
.
Dagli esempi precedenti, si osserva
che il numero degli elementi di A è 3 , mentre gli elementi di sono 8 ( 23
) , il numero degli elementi di B è 2 , mentre gli elementi di sono
4
( 22
) , quindi è facile dedurre che se in generale il numero degli elementi di
un insieme è n il numero degli elementi
dell’insieme delle parti è costituito da 2n .